Quando si tratta di investire in beni strumentali o macchinari, le opportunità di accesso a bandi e incentivi non mancano. Ma come scegliere tra le misure disponibili? In questo articolo mettiamo a confronto due strumenti centrali per le imprese italiane in questi anni: la Transizione 4.0 e la Transizione 5.0.
QUANTE DOMANDE PUÒ SOPPORTARE L'AGEVOLAZIONE QUEST'ANNO?
La misura Transizione 4.0 è attiva da diversi anni e resterà formalmente in vigore fino al 31 dicembre 2025, salvo esaurimento dei fondi disponibili (pari a 2,2 miliardi di euro a inizio anno).
La Transizione 5.0, introdotta nel 2024, ad oggi ha una disponibilità di fondi residua tale da poter coprire ulteriori domande di agevolazioni fino al 31 dicembre 2025, data in cui è attualmente prevista la chiusura della misura.
FINALITÀ E REQUISITI
Le due misure hanno obiettivi diversi
- La transizione 4.0 punta alla digitalizzazione delle imprese
- La transizione 5.0 mira al più ambizioso obiettivo di doppia transizione digitale ed ecologica
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VALORE DEL CREDITO D'IMPOSTA
- Transizione 4.0: credito d’imposta fino al 20%, con un massimale di 1 milione di euro
- Transizione 5.0: credito fino al 45%, con un massimale di 7,5 milioni di euro
⚠️ Attenzione: come dicevamo, per ottenere il credito d’imposta 5.0 è necessario dimostrare il raggiungimento degli obiettivi di efficientamento attraverso apposite certificazioni, che comportano costi da sostenere prima dell’invio della domanda.
QUANTO CONVIENE L'UNA O L'ALTRA IN BASE ALL'INVESTIMENTO?
Per investimenti di importo limitato, la Transizione 4.0 potrebbe risultare più vantaggiosa: non richiede analisi energetiche o costi aggiuntivi iniziali.
D’altra parte, la Transizione 5.0 offre agevolazioni più alte, ma solo se si è in grado di rispettare tutti i requisiti tecnici e documentali.
La valutazione della migliore agevolazione passa anche per questi aspetti, forse sottili: se l’investimento per il quale si richiede l’agevolazione non è particolarmente consistente, potrebbe non essere consigliabile aggiungere le spese per la valutazione ex ante dei consumi dell’impresa.
Se, invece, un’azienda ha in programma investimenti diversificati, fra cui anche formazione e/o produzione di energie rinnovabili, vale la pena considerare la transizione 5.0 come unica soluzione per agevolare tutto il programma di investimenti.
QUALI SPESE SONO AMMESSE?
Nel 2025, Transizione4.0 finanzia solo beni materiali 4.0 nuovi.
La Transizione 5.0 copre:
- Beni materiali e immateriali 4.0, a cui possono essere combinati:
- Spese per la formazione del personale
- Investimenti in impianti per l'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili
Sempre a patto che l'investimento in beni 4.0 permetta di conseguire un risparmio energetico misurabile
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OBBLIGHI DA RISPETTARE
Anche gli obblighi successivi all’ottenimento del credito sono diversi e non sono da sottovalutare nella scelta:
- Transizione 4.0: mantenere l’interconnessione dei beni per tutte le annualità di fruizione dell’agevolazione
- Transizione 5.0: mantenere per 5 anni i requisiti di interconnessione, consumi e localizzazione dei beni agevolati
CONCLUSIONI: COME SCEGLIERE TRA TRANSIZIONE 4.0 E 5.0?
La scelta dell’agevolazione si basa su diversi aspetti; occorre valutare:
- Il valore complessivo del programma di investimento
- L’intensità del credito d’imposta a cui si può accedere
- la capacità dell’impresa di sostenere i costi iniziali
- la complessità della documentazione richiesta
- gli obblighi di monitoraggio e mantenimento
- eventuali altri investimenti che l’azienda intende fare (ad esempio formazione o fotovoltaico)
Per questo motivo, affidarsi a un consulente esperto è spesso la soluzione migliore. Solo chi conosce a fondo le misure disponibili e le esigenze dell’impresa può aiutarti a individuare l’agevolazione più adatta al tuo investimento nel momento in cui intendi realizzarlo.
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