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Autoproduzione rinnovabili: vendita o autoconsumo?

Come cambia il costo in bolletta se scegli di autoconsumare l'energia o se scegli di venderla in rete

Negli ultimi anni sempre più imprese e famiglie stanno valutando l’installazione di impianti da fonti rinnovabili, spinte sia dal caro energia sia dalle agevolazioni disponibili.

Quando si decide di installare un impianto fotovoltaico, ci sono diverse valutazioni da fare:

  • Qual è il mio fabbisogno giornaliero?
  • Quanta energia devo produrre per coprirlo?
  • Qual è la superficie che ho a disposizione per un impianto fotovoltaico?
  • La superficie è sufficiente per produrre tutta l’energia di cui ho bisogno?
  • Mi conviene installare un impianto che produce più energia per poi venderla in rete?

In questo articolo proviamo a fare un po’ di chiarezza su come funziona l’autoconsumo e la vendita di energia elettrica prodotta dai privati, per capire meglio cosa convenga fare.

Come si compone una bolletta elettrica

Generalmente, una bolletta elettrica contiene più voci:

  • Costo dell’energia acquistata e consumata
  • Oneri: gestione del POD, trasporto, costi commerciali del fornitore, costi digestione del distributore…
  • Tasse: fra cui IVA e accise, solitamente proporzionali al costo dell’energia

Questi costi “aggiuntivi” al costo dell’energia arrivano a pesare fino al 50% del costo finale della bolletta.

Perché è importante conoscere questi dati?

Perché la differenza importante tra vendere e autoconsumare si trova qui.

Quando l’energia in eccesso viene immessa in rete per la vendita, questa passa appunto per la rete elettrica, generando, di conseguenza, oneri e tasse presenti nella bolletta dell’acquisto. Per questa ragione, il prezzo riconosciuto per ogni kW immesso in rete è di molto inferiore al prezzo che paghiamo per ogni kW acquistato.

Tutta l’energia autoconsumata, invece, non passa attraverso la rete e, di conseguenza, non genera nessun costo aggiuntivo all’iniziale investimento per l’acquisto e l’installazione dell’impianto.

Per questa ragione, ogni kW autoconsumato comporta un risparmio di costo pari al 100%; ogni kW venduto, genera un ricavo invece più basso, con un ricavo di circa 25% rispetto al costo di acquisto. Per calcolare poi l’effettivo “risparmio” in bolletta, quanto guadagnato dalla vendita va rapportato a quanto pagato per l’acquisto di energia.  

In sostanza, per chi si chiede se conviene vendere energia fotovoltaica o autoconsumare, la risposta sta proprio in questa differenza: l’autoconsumo genera un risparmio pieno, mentre la vendita garantisce un ricavo che però è piuttosto basso.

Esempio di composizione di costi, ricavi e risparmio sull'energia prodotta

È possibile consumare tutta l’energia prodotta?

L’energia prodotta dalle rinnovabili andrebbe consumata contestualmente alla produzione stessa. Senza sistemi di accumulo, quindi, è inverosimile pensare di poter autoconsumare tutta l’energia:

  • Nelle ore di punta i privati potrebbero essere fuori casa e non utilizzare tanta energia (luci, elettrodomestici ad alto consumo come forno, lavatrice, aspirapolvere ecc…)
  • Nei periodi lunghi di bel tempo, favorevoli alla produzione, le imprese molto spesso sono chiuse per le ferie e non consumano, quindi, l’energia

Quindi come ridurre i costi in bolletta con un impianto fotovoltaico?

Partiamo dal presupposto che autoproducendo l’energia inevitabilmente diminuisce quella acquistata, e quindi sicuramente un risparmio arriva.

Per massimizzare il risparmio attraverso l’autoconsumo, è molto importante inserire, nel proprio impianto, dei sistemi di accumulo quali batterie e collettori che vengono caricati dell’energia prodotta nelle ore e nei periodi con più sole, e permettono di utilizzare questa energia in maniera differita, come di sera o nei periodi invernali.

Anche prevedendo l’utilizzo di sistemi di accumulo, comunque, è molto difficile raggiungere l’indipendenza energetica totale.

Quindi, lo scenario più plausibile è che alla fine il bilancio tra energia prodotta, consumata e venduta sarà così composto:

  • una percentuale di energia prodotta e autoconsumata
  • una percentuale di energia acquistata dalla rete
  • una percentuale di energia immessa in rete e venduta.

Per massimizzare il risparmio economico è importante andare a lavorare sulla composizione di queste percentuali, cercando di aumentare la percentuale di energia autoconsumata.

Due scenari rappresentativi che mostrano la composizione delle diverse percentuali di vendita, acquisto e autoconsumo

La finanza agevolata

Per le imprese, un impianto fotovoltaico rappresenta un investimento in risparmio energetico che riduce i costi in bolletta. Per le istituzioni, supportare le imprese nella realizzazione di questi investimenti diventa un mezzo per accelerare la transizione green e ridurre la dipendenza dal carbone e da altre fonti fossili.

In fatto di agevolazioni, le istituzioni tendono a premiare le imprese che scelgono di installare impianti fotovoltaici per massimizzare l’autoconsumo, non inserendo premi e agevolazioni sulla vendita dell’energia prodotta in eccesso. Si vedano i bandi Fotovoltaico e minieolico 2025 e la normativa sulle CER.

Anche dal punto di vista delle agevolazioni, dunque, si rivela più conveniente investire per massimizzare l’autoconsumo che non la vendita.

Conclusioni

Quando si decide di installare un impianto fotovoltaico, è importante conoscere tutti i dati su

  • Consumi
  • Costi (prezzo di vendita dell’energia consumata)
  • Possibilità di guadagno (prezzo di acquisto dell’energia prodotta)
  • Possibilità di risparmio

In questo modo, puoi decidere (se c’è la possibilità di superficie) se aumentare la quantità di energia prodotta con un impianto più grande oppure se investire nell’acquisto di sistemi di accumulo da affiancare all’impianto.

La valutazione finale, quindi, non è tanto se produrre più energia per venderla, ma capire quanto conviene vendere energia fotovoltaica o autoconsumare in base ai propri consumi e alle possibilità di accumulo. E, sulla base di ciò, cercare la composizione percentuale tra autoconsumo, vendita e acquisto ottimale per il proprio risparmio.


FAQ

Conviene vendere l’energia prodotta in eccesso?
Per i piccoli produttori il prezzo di vendita è molto più basso rispetto al risparmio ottenuto dall’autoconsumo. Inoltre, la vendita non elimina i costi fissi di gestione.

Posso diventare indipendente al 100% dalla rete elettrica?
È difficile: anche con sistemi di accumulo, dipenderai in parte dalla rete nei periodi di scarsa produzione (inverno, giornate piovose).

Cosa succede se produco più energia di quella che consumo?
L’energia in eccesso viene immessa in rete e ti viene riconosciuto un prezzo di vendita, inferiore al prezzo che paghi per l’acquisto.

Esistono agevolazioni per chi installa un impianto fotovoltaico?
Sì, molte agevolazioni premiano soprattutto chi massimizza l’autoconsumo, come i bandi fotovoltaico e minieolico 2025 e le CER.

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